In questo ultimo periodo era difficile sperarci ma anche quest’anno la Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia c’è e siamo molto felici!
Il festival più antico del mondo ha colto la sfida del post-covid e torna al lido dal 2 al 12 settembre per un’edizione organizzata nel rispetto delle normative igienico-sanitarie e con qualche innovazione in termini di fruizione, che non mancherà di accendere un importante riflettore sulla settima arte con film in anteprima, tanti ospiti ed incontri e una particolare attenzione ad affrontare la situazione dell’industria culturale e creativa in tempo di crisi.
Un segnale importante e positivo per il futuro di tutti i festival, drammaticamente segnati in questo ultimo periodo.
Come ogni anno ci saremo anche noi e siamo qui a raccontarvi di tutta l’Africa, l’Asia e l’America Latina a Venezia 2020.
Dalla selezione ufficiale vi segnaliamo Nomadland della giovane regista cinese Chloé Zhao che dirige l’intensa Frances McDormand alla ricerca di una vita al di fuori della società convenzionale, come una nomade dei tempi moderni e il film Khorshid (Sole) di Majid Majid dall’Iran, che ci ci parla di bambini obbligati a lavorare per sostenere le loro famiglie che si imbarcano in un’avventura alla ricerca di un tesoro. La selezione completa QUI.
In Orizzonti una presenza che ci rende particolarmente felici: la regista tunisina Kaouther Ben Hania, già vincitrice del premio Miglio Film Africano con il documentario Le Challat de Tunis al FESCAAAL 2015, presenterà il suo ultimo film The Man Who Sold His Skin, dopo il grande successo internazionale avuto con il film La belle e la meute. In questo film Kaouther ci parla di migrazioni e di un giovane siriano che fugge in Libano per sognare di partire per l’Europa ma si troverà a interrogarsi sul significato di libertà. Tutti i film di Orizzonti QUI.
Nella sezione Fuori Concorso, mai come in questo anno segnato da ondate di rivolte a favore dei diritti civili partite dagli Stati Uniti e sconfinate in tutto il mondo, è doveroso segnalare la presenza del film di Regina King, One Night in Miami. Ispirato ad una pièce teatrale riporta in vita sullo schermo alcuni dei protagonisti del movimento anti-discriminazione anni ’60, del calibro di Malcolm X, Sam Cooke e Jim Brown che si incontrano in un bar all’indomani della storica sconfitta inferta da Muhammad Ali nei confronti di Sonny Liston.
Dal programma delle Giornate degli autori, la sezione parallela che si propone di selezionare i titoli più innovativi e originali del panorama contemporaneo, segnaliamo, invece il lungometraggio dell’algerino Karim Ainouz Cigar au miel che ci porta indietro negli anni ’90 e approfondisce il tema del patriarcato, dell’estremismo religioso e del desiderio della diciassettenne Selma che intraprende un cammino per diventare una donna libera fatto di sogni e resistenza. Il programma completo QUI.
Torna nell’ambito del Venice Production Bridge di Venezia 77 anche Final Cut In Venice, il workshop di sostegno ai film in post-produzione da Africa e da Giordania, Iraq, Libano, Palestina e Siria, che favorisce il networking tra autori e produttori, buyer, distributori e programmatori di festival cinematografici. Tra i 6 selezionati di quest’anno, che concorreranno all’assegnazione di premi che sosterranno la fase di post-produzione dell’opera film da Algeria, Tunisia, e Libano e un’autrice a noi cara: la libanese Zeina Daccache con il progetto The Blue Inmates. Zeina era stata con noi al FESCAAAL nel 2014 anno in cui aveva presentato il documentario sulla condizione di un carcere femminile Scheherazade’s Diary. Tutti i selezionati di Final Cut in Venice QUI.
Si parlerà d’Africa e non solo anche nell’incontro European Union for the future of World Cinema, che si terrà domenica 6 settembre dalle h.10.45 alle h. 13 nello Spazio Incontri dell’Hotel Excelsior sede del Venice Production Bridge della Mostra. Tra i panelist anche la nostra Alessandra Speciale, che converserà con alcuni registi da Afghanistan, Iran e Costa d’Avorio in un viaggio virtuale da Kabul a Bamako alla scoperta delle opportunità produttive dell’industria dell’audiovisivo, in paesi culturalmente ricchissimi ma che affrontano difficili situazioni di instabilità politica e civile. Al termine delle sessioni la performance musicale Kabul to Bamako Social Club, presso la Terrazza Bluemoon. L’evento si potrà seguire anche in streaming QUI. Maggiori informazioni e programma completo sul sito della Biennale Cinema QUI.
Anche il Milano Film Network sarà presente al lido con l’immancabile incontro per parlare dei progetti Atelier e In Progress a sostegno del cinema italiano indipendente, la prossima edizione dei MID Milano Indutry Days e il calendario dei 7 festival della rete. L’incontro si terrà presso l’Italian Pavillon nella sala Tropicana Conferenze dell’Hotel Excelsioe domenica 6 settembre alle h.16 ma sarà anche disponibile online su www.italianpavillon.it