Africa Talks 2025: In My Name. Giovani e attivismo in Africa

Tavola rotonda e proiezione in collaborazione con Fondazione Edu. Ingresso libero

Speaker: Ibrahim Snoopy Ahmed, Andrea Spinelli Barrile, Ruth Muganzi, Marie Christina Kolo
Modera: Anna Pozzi

Lun 24 Marzo
18:30
Ingresso libero

Il 34° FESCAAAL ospiterà l’ottavo appuntamento di Africa Talks, dal titolo In My Name. Giovani e attivismo in Africa, evento speciale nato dalla collaborazione tra Associazione Centro Orientamento Educativo ETS e Fondazione EDU, entrambe impegnate da decenni a promuovere istruzione e cultura in Africa e con l’Africa.

Questa edizione esplorerà, attraverso l’intervento di specialisti del settore, i temi dell’attivismo giovanile in Africa, che abbracciano la democrazia, i diritti umani, la giustizia climatica, e le questioni di genere e LGBTQ+. Si analizzerà come i giovani siano protagonisti del cambiamento, anche grazie all’uso delle nuove tecnologie, pur fronteggiando rischi come la disinformazione e la repressione.

Dal 2017 il format Africa Talks indaga tendenze e opportunità che stanno rivoluzionando diversi settori in Africa per contribuire attivamente allo sviluppo economico futuro del continente. Ogni anno l’evento presenta una tavola rotonda di approfondimento seguita dalla proiezione speciale di un film a tema selezionato nel programma del FESCAAAL.

Come partecipare

L’evento si svolgerà lunedì 24 marzo 2025 alle h. 18.30 alla Cineteca Milano Arlecchino di Milano. Ingresso libero. A seguire proiezione del film Khartoum, di Anas Saeed, Rawia Alhag, Ibrahim Snoopy, Timeea Ahmed, Phil Cox

Speaker

Gli ospiti internazionali di questa edizione.

Ibrahim Snoopy Ahmed
Regista sudanese, nato a Beirut ed esule in Kenya, ha realizzato un’ampia gamma di lavori, dai lungometraggi ai documentari, che esplorano i temi dell’identità, della resilienza, della giustizia sociale, amplificando le voci delle comunità emarginate e di chi, come moltissimi giovani sudanesi, avevano dato vita in Sudan alla rivoluzione del 2019. Una rivoluzione tradita da chi – nell’aprile del 2023 – ha scelto nuovamente come unica via quella della guerra. Il suo ultimo film, Khartoum, premiato con il Berlinale Peace Award 2025, è un ulteriore esempio di narrazione che mette in discussione le prospettive e promuove il dialogo.

Andrea Spinelli Barrile
Giornalista specializzato di Afriche e diritti umani, editor, autore e co-fondatore di Slow News, una rete di persone che produce informazione in modi diversi, molto spesso non convenzionali, e che esprime un punto di vista radicale sulle dinamiche più importanti dei nostri tempi. Un modo di fare giornalismo che è anche attività politica, nel suo senso più ampio e più alto, per diffondere anticorpi che possano servire a chi legge di “stare meglio al mondo”, per essere più consapevoli, più critici e più liberi.

Ruth Muganzi
Militante per i diritti umani e queer activist in Uganda, uno dei 38 Paesi africani dove le relazioni tra persone dello stesso sesso sono illegali. E dove difendere i diritti delle persone LGBTQ+ è molto pericoloso. Ruth dà voce a queste persone proteggendo la loro identità. Come vicedirettrice di Kuchu Times cerca di garantire che queste voci siano ascoltate, ma spesso anche gli attivisti sono imbavagliati, specialmente da quando nel maggio 2023 è entrata in vigore una nuova legge ancora più severa (con pene sino a quella capitale) che ha costretto alcuni ugandesi LGBTQ+ all’esilio o alla clandestinità.

Marie Christina Kolo
Eco-femminista e imprenditrice sociale del Madagascar, fondatrice di Green’N’Kool NGO, con la quale conduce iniziative ecologiche e costruisce comunità nelle aree urbane e rurali del suo Paese, soprattutto con donne vulnerabili. Nel 2025 è stata tra le co-fondatrici dell’Indian Ocean Climate Network, una rete che promuove e incoraggia le attività dei giovani in materia di cambiamento climatico. È stata anche una delle prime delegate dei giovani malgasci a partecipare a COP21. Nel 2022 ha vinto il Leadership Impact Award 2022 del Dipartimento di Stato USA.

Modera:

Anna Pozzi
Giornalista e scrittrice, esperta di Africa e Migrazioni

Il film

Khartoum, di Anas Saeed, Rawia Alhag, Ibrahim Snoopy Ahmed, Timeea Mohamed Ahmed, Phil Cox | Sudan, Regno Unito, Germania, Qatar | 2025 | 78’

Cinque vite, una città…il destino di una nazione. Nel 2022 quattro registi sudanesi e un regista inglese documentano le vite di cinque cittadini di Khartoum: un impiegato statale, una venditrice di tè, un volontario di un comitato di resistenza e due bambini di strada. Tutti alla ricerca della libertà. I loro destini si intrecciano attraverso sogni animati, rivoluzioni di strada e lo scoppio di una guerra che li obbliga a fuggire e ricostruirsi una vita.

In My Name. Giovani e attivismo in Africa

(di Anna Pozzi)

Dalla pace alla democrazia, dai diritti umani all’ambiente, dalle tematiche femministe alle questioni LGBTQ+. E molto altro ancora. Sono molteplici e variegati gli ambiti e i temi dell’attivismo dei giovani in Africa, temi e ambiti che si arricchiscono ogni giorno di nuove sfide e opportunità – grazie anche alle nuove tecnologie – nonostante le molte resistenze e le difficoltà, che non mancano mai.

Negli ultimi anni, l’attivismo giovanile ha assunto un ruolo sempre più centrale nel panorama politico e sociale di molti Paesi africani. E, in fondo, non può che essere così, anche solo per ragioni demografiche, in un continente dove l’età media si aggira attorno ai vent’anni (mentre in Italia è di quasi 48,7). E anche se la leadership politica continua a essere, in molti casi, nelle mani di uomini anziani, è pur vero che, in tutti i campi e a tutti i livelli – da quello politico a quello economico, da quello tecnologico a quello artistico, sino al vasto mondo delle start up -, sono i giovani oggi a essere i grandi protagonisti dei cambiamenti in corso nel continente. E sono loro a portare avanti anche molte istanze che li toccano direttamente e li connettono al resto del mondo.

I giovani africani sono in prima linea nella lotta per la libertà e la democrazia, per la pace e i diritti umani, per l’eguaglianza e la solidarietà, per la tutela dell’ambiente e la giustizia climatica, dimostrando una straordinaria capacità di impegno e mobilitazione. La loro azione si inserisce in una lunga tradizione di movimenti popolari africani che, nel corso della storia, hanno portato avanti grandi lotte per la libertà. Lotte che, per certi versi, continuano ancora oggi, anche se affiorano nuove istanze e nuove modalità di connessione e mobilitazione, dentro e fuori i singoli Paesi, dentro e fuori il web. La grande sfida è quella creare a tutti i livelli una maggiore coscienza civica nei cittadini e una capacità di empowerment nella società civile. Ed è quello che stanno facendo molti giovani sempre più preparati e determinati a prendere in mano il loro futuro per un’Africa più giusta, democratica e sostenibile.

In questo, le nuove tecnologie stanno giocando un ruolo fondamentale nel promuovere istanze di dialogo e mobilitazione assolutamente straordinarie – e anche per coinvolgere le diaspore in particolare di Paesi in guerra -, ma non sono prive di rischi. Se da un lato, infatti, le nuove tecnologie e i social media hanno trasformato il modo fare attivismo dei giovani, permettendo loro di organizzare proteste, diffondere informazioni e aprirsi al mondo, dall’altro, gli stessi strumenti possono essere usati per la disinformazione, la propaganda e la manipolazione, anche da parte di governi e poteri forti che provano a ostacolare il lavoro degli attivisti e distorcere i loro messaggio.

Talvolta censura e repressione avvengono ancora oggi con metodi violenti, arresti, pestaggi, minacce, sparizioni. Ma sempre più spesso anche attraverso la diffusione di fake news.

Questo, tuttavia, non sembra scoraggiare gli attivisti africani, che usano anche strumenti molto creativi – dall’arte visuale alla musica, della cinematografia al teatro, dal fumetto alla street art – per portare avanti le loro battaglie.

Ancora oggi le lotte per il consolidamento della democrazia e della buona governance, per il riconoscimento e il rispetto dei diritti umani e delle libertà (anche di espressione) e le battaglie contro le diseguaglianze (anche di genere) restano le più diffuse in molti contesti africani. Ma l’attivismo si esprime sempre di più anche sui temi dell’ambiente e dei cambiamenti climatici, con moltissimi giovani che hanno preso, in qualche modo, il testimone di quella che fu una grande pioniera del movimento ambientalista africano, Wangari Maathai, prima donna del continente a vincere il Premio Nobel per la pace nel 2004, per la sua lotta a difesa dell’ambiente e a favore delle donne. Ma se la Maathai è stata in qualche modo un’avanguardia, oggi sono davvero numerosissimi i giovani e le associazioni che denunciano gli effetti devastanti del cambiamento climatico sulle comunità più vulnerabili e si rimboccano le maniche per ridurre gli impatti devastanti dell’innalzamento delle temperature, dall’avanzamento del deserto, dell’erosione delle coste e dei fenomeni climatici estremi sempre più frequenti e devastanti. Così come sono sempre di più quelli che portano avanti campagne per l’uguaglianza di genere e la promozione della donna. Mentre sono ancora pionieristici – e talvolta a rischio – coloro che difendono i diritti delle persone LGBTQ+, in contesti profondamente segnati da patriarcato e queerfobia. Molti movimenti femministi e LGBTQ+ ancora oggi operano in contesti ostili in cui rischiano discriminazioni e violenze, ma anche ritorsioni legali e stigma sociale.

Una di loro, Ruth Muganzi, attivista per i diritti Lgbtq+ a Kampala in Uganda, è tra i protagonisti di Africa Talks 2025. Con lei ci sono Marie Christina Kolo, attivista ambientale in Madagascar; Ibrahim Snoopy Ahmed, filmaker sudanese esule a Nairobi (Kenya), co-regista del film-documentario Khartoum, presentato in prima italiana al FESCAAAL; e Andrea Spinelli Barrile, co-fondatore di Slow News.

Film

in proiezione

Anas Saeed, Rawia Alhag, Ibrahim Snoopy, Timeea Ahmed, Phil Cox | Regno Unito, Sudan, Germania, Qatar | 2025 | 80'

Evento

Precedente

Lun 24 Marzo — ore 13:00
Concorso EXTR'A

Evento

Successivo

Lun 24 Marzo — ore 18:45
Flash - Proiezioni Speciali
A seguire Q&A con la regista Debra Aroko

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